Questa settimana ci spostiamo sulle colline toscane all’incrocio di tre province, tutte facce e influenze diverse. Sono gli Etruschi from Lakota, già conosciuti in zona come “Scoppiati in aria calda”, cinque ragazzi che suonano e cantano un fresco rock blues cantautorale. Di loro è disponibile il primo EP, “Davanti al muro”, che vi potete godere a questo link. Il loro demo si compone di tre inediti e una cover di Rino Gaetano. Accattivanti nella loro vitalità che sa mischiare adeguatamente l’energia rock e il ritmo blues. E ti prendono per il collo questi etruschi che, stare fermo sulla sedia, maremma strega, è sempre più difficile.

Si parte in quarta con Autobus 37 e sembra di essere in un locale mezzo buio, bettola di provincia, a bere con questo sound che sporca per bene gli egocentrismi americani. Secondo pezzo è Davanti al muro, title track che ci ricorda i primi Marlene Kuntz di Catartica (senti voci, echi, atmosfera) o gli Afterhours incazzati in Hai Paura del Buio. Forse due o tre errori nella registrazione (non più di 3 secondi) che comunque non intaccano la bontà del pezzo. Incisivo, dritto, potente. Più introspettiva e matura è Tra rabbia e sudore, segno che questo gruppo sa anche smettere di farci saltare ma non smette di farci urlare. Per andare intorno a un pezzo di Gaetano ci vogliono di solito dei pezzi accurati e studiati.

E qui ci sono riusciti alla grande, la cover (Escluso il cane) rende onore al giovane e mai vecchio Maestro. La voce è degna di questo pezzo e il tutto si risolve in una meravigliosa preghiera e un bell’omaggio con un brano non famosissimo e per questo ancor più apprezzabile. E i testi? Chi scrive è solito esaltare questo lato della faccenda. Tranquilli, ha trovato pane per i suoi denti. In generale rabbiose, introverse, parole pronte a esplodere senza però mai arrivarci. Sono pezzi che si fermano un passo prima, su un autobus che va senza saper dove, con un grilletto che scorre lento prima che il ferro faccia fuoco, con una corda intorno al collo prima di cadere giù.

Gli Etruschi From Lakota danno voce ai pensieri, ai dettagli, a noi. In termini più ampi descrivono una generazione in stallo, un passo prima della tragedia, pescando sound dentro il casino che la circonda. Ci piacciono alcuni passaggi particolarmente pregnanti. Bella la descrizione della crescita, del rito di passaggio in Autobus 37: “Maledetta la mia simpatia per lo sguardo del fanciullo in sintonia con la voglia di giocare, ma non posso, non posso, il falso ideale mi spinge a lasciare il regalo alla madre, che gli tiene la mano….mentre l’autobus 37 è pronto a viaggiare…”.

Interessante anche la descrizione dell’attimo prima della morte in Davanti al Muro: “Abito quasi perfetto, non si aspetta nessuno che fermi l’uomo che preme il grilletto, mentre fa male, il pensiero e la mente si fanno più forti e più fieri. Forse è l’ora di urlare…”. Così come in Tra rabbia e sudore: “Preso il cappio per il collo, scelta la trave giusta, aspettato un amico, nessuno che bussasse alla porta, che mi chiamasse per nome, che mi salvasse dal mio dolore. E se ripenso alla mia vita, alla voglia di andare, di volare da solo, per sentirmi ancora libero, la pazienza ormai è finita e crolla giù l’altare che è in me”.

Peccato siano solo tre pezzi inediti, perché questo gruppo vale un bell’album e un bel live di quelli sudore, birra e risate. Per ora accontentiamoci del video.  

Penna Bianca –ilmegafono.org