Gli April Fools nascono nel 2004 dall’intreccio di tre storie di altrettanti musicisti campani. Tutti e tre con ottime referenze cominciano a “strimpellare” insieme riunendo sotto un unico cappello, quello degli April Fools, le loro esperienze precedenti. Gruppo giovane che a livello di singolo musicista e come gruppo ha raggiunto e ottenuto discreti successi. Basta guardare la casella delle visualizzazioni del video di Semplicemente (singolo tratto dal primo album “April Fools”) per accorgersi che non può trattarsi solo di spam sui social network, quanto piuttosto di vero interesse da parte del pubblico. Perché gli April Fools possono spiazzarti con questo benessere trasmesso a mezzo di corda, portando alle nostre orecchie, “tutte cantautori e rock”, gli schemi di un suono che è evoluzione di una musica dalla pelle scura.

Proprio da Semplicemente ci piace partire per fugare ogni dubbio sul valore della band. Il brano denota un’ottima dimestichezza musicale, esaltata dal piacevolissimo basso funky (rinunciate a tenere fermo il piede). Peccato per il testo un po’ troppo banale, un misto delle solite parole e rime della canzone pop italiana di cui andrebbero fieri in programmi come “X Factor” o “Amici”. Peccato davvero, perché la parte melodica meritava di essere supportata da un testo denso e più profondo. Ma non bisogna scoraggiarsi e prendere in mano l’intero album per scoprire che questi ragazzi meritano molto di più che la televisione di massa. A partire dalla seconda traccia, Movimento:  trascinante e coinvolgente, cantata divinamente ma ancora da limare sul piano lirico. Ancora grezze anche Sul Ghiaccio e Se.

Molto ben scritte sono invece Cronaca di un volo, Stand by e Dicembre, della quale ci piace la quartina “Ci sono sconti qua e là/per chi decidere non sa/cosa compro amore mio/non ti regalo un altro addio”. Per la nostra preferita siamo indecisi tra due bellissimi pezzi. Il primo, Nella mia città, ci colpisce per la delicatezza con cui tratta un tema difficile. Dolce come il sole delle nove che ti sveglia in vacanza, la voce acuta e attenta di Gabriele Aprile canta: “Ma di proteggersi è stanca/c’è una lacrima asciutta/tra le pagine bianche/della sua intimità”. L’altra, Respiro, più ambient, ragiona dei molteplici aspetti della comunicazione anche in amore: “Cose che accadono/succedono/e la realtà è in balia/delle parole/e della loro geometria”.

Ci sarà ancora da lavorare ma le basi ci sono. In un periodo di musica “facile” da ascoltare e suonare, la competenza degli April Fools accende la speranza della diffusione e della rinascita della canzone italiana a 360 gradi. Senza necessariamente toccare temi sociali o fare i cantautori sfigati che si svegliano di mattina senza donne accanto, i nostri “Pesci d’Aprile” fanno della buona musica. Lavorano bene, con precisione umiltà e a testa bassa. Per questo auguriamo loro dita agili, voce perfetta e testa integra per il futuro. Ed a voi auguriamo un buon ascolto. 

Penna Bianca –ilmegafono.org